Non so se sono il solo ad averlo notato, ma il voto delle elezioni appena fatte presenta una doppia personalità.
Il referendum sulla riduzione dei parlamentari, con la netta vittoria dei si, ci fa vedere un voto nettamente contro la casta dei politici, direi quasi un odio. Sentiti tanti elettori, mi hanno confermato che proprio l’odio verso questa casta li mossi a votare si.
Anche se razionalmente hanno capito che la riduzione comporterà la quasi impossibilità a nuove forze politiche di entrare in parlamento e renderà impossibile o quasi, che partiti territoriali vengano rappresentati a Roma; cioè l’elettore generalmente ha capito che questa riduzione comporterà un ulteriore arroccamento della casta su sé stessa e che le riforme che arriveranno, se arriveranno, non saranno quelle che tutti aspettano, ma lo stesso ha votato si, mosso dall’odio verso la politica e la classe dirigente.
Ma così come la maggior parte ha votato al referendum mossa dall’odio contro il sistema, nel voto regionale ha manifestato una diversa personalità, comportandosi invece a favore del sistema. Cioè proprio quando questo odio poteva concretizzarsi con una scelta al di fuori degli schemi, quando si sarebbe potuto mandare un messaggio forte di cambiamento, invece no, l’elettore ha scelto di rimanere fedele al sistema di potere; infatti hanno preso voti solo il centro destra e il centro sinistra, tutti gli altri tagliati fuori.
In pratica il comune sentimento che ha espresso il cittadino è di una forte avversità verso la classe politica, specie quella che sta più in alto… ma, purtroppo, il risultato ha ottenuto l’effetto contrario cioè una casta politica ancora più forte e più lontana dai cittadini.
Io spero che i cittadini capiscano che se si vuole cambiare qualcosa è necessario votare forze politiche nuove, è necessario interessarsi di politica per capire quali sono le proposte valide e quelle farlocche, per distinguere le liste civetta da quelle serie.
Dobbiamo fare anche autocritica e formulare un progetto nuovo, una proposta credibile e seria, dobbiamo trovare il modo di farla arrivare a tutti e che sia ben spiegata in modo che possa essere ben compresa. Avanti si continua! Mettiamoci al lavoro, adesso è necessaria un’assemblea costituente che concretizzi il lavoro fatto finora e che possa portalo avanti unendo per sempre tutte le forze venete che lavorano per la nostra libertà e che condividono il nostro progetto.
Francesco Falezza
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