Il pericolo

11 Ottobre 2015 Written by 
in Idee
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Quando il pericolo arriva con un sorriso Quando il pericolo arriva con un sorriso Generated by Falezza

Quando il pericolo arriva con un sorriso

Come avrete certamente capito mi sto riferendo alla riforma della costituzione in via di approvazione al Senato precisamente il DDL costituzionale del 31 marzo 2014, so bene che tutti sono contenti perché finalmente si cambia… e sulla necessità di cambiamento siamo tutti d’accordo, ma di quale cambiamento stiamo parlando? Siamo sicuri che si vada avanti e non si torni indietro? Perché un cambiamento va bene se migliora le cose e non se le peggiora, quando i diritti democratici vengono rispettati e non messi in pericolo da norme autoritarie. Ma andiamo per ordine e analizziamo la situazione attuale.

La Costituzione in vigore è quella della riforma del 2001 che ha trasformato la Repubblica Italiana in una Repubblica Federale (art. 114 e seguenti), nella costituzione in vigore lo stato e le regioni sono sullo stesso livello, la potestà legislativa è divisa per materie, la Costituzione riserva alcune materie allo Stato, altre a legislazione “concorrente” e tutto il resto alle Regioni, le regioni hanno (o meglio dovrebbero avere) autonomia impositiva, la Corte Costituzionale fa (dovrebbe fare) da garante in caso di conflitti di competenze.

Questo è quanto previsto dalla Costituzione Italiana, andiamo a vedere invece cosa è successo. La Costituzione non è mai stata applicata nonostante sia in vigore da circa 15 anni, lo stato ha continuato a gestire le materie che erano di esclusiva competenza delle regioni, come per esempio l’agricoltura (addirittura il ministero abolito pure da un referendum, si trova ancora li!!), le pari opportunità, la protezione civile, ecc. ecc.. Anche l’autonomia impositiva non è mai stata realizzata, ma la repubblica ha continuato a funzionare fregandosene altamente della propria Costituzione!!! Questo ci fa capire benissimo il livello di marciume istituzionale, ma andiamo a vedere cosa è successo in questi ultimi anni.

Stendiamo un velo pietoso, sul comportamento del partito Lega Nord che ha governato per tanti anni senza pensare minimamente ad applicare la costituzione federale, anzi ha perso un sacco di tempo per proporre la cosiddetta “Devolution” che sostanzialmente altro non era che un accentramento di potere. Non so se questo è stato fatto per un machiavellico piano anti-veneto o semplicemente per assoluta incapacità, fatto sta che in tutti questi anni siamo rimasti fermi per quanto riguarda autonomia e federalismo. Altro velo pietoso sul comportamento della Corte Costituzionale italiana che ha regolarmente bocciato i ricorsi delle Regioni che chiedevano l’applicazione della Costituzione e il riconoscimento delle competenze previste; infatti l’alta corte con sentenze creative ha regolarmente bocciato tutte queste istanze. Questi comportamenti io li chiamo criminalità politica, infatti non sono reati da codice penale, ma truffe vere e proprie nei confronti degli elettori e dei cittadini che vengono fatte tradendo il mandato elettorale o istituzionale con comportamenti contrari a quanto promesso in campagna elettorale o contrari alla corretta interpretazione delle norme.

Andiamo a vedere come si è arrivati a questa proposta di riforma, il percorso parte da lontano con l’attacco al leader di centro destra (anche sulle sue preferenze sessuali) da parte della magistratura costringendolo alle dimissioni, anche regioni ed enti locali vengono attaccate dalla magistratura per cercare di dimostrare la loro inefficienza e creare i presupposti per procedere alla centralizzazione dei poteri. Anche il leader del centro sinistra viene “fatto fuori” e si susseguono governi di “unità nazionale” condotti da presidenti del consiglio nominati “ad hoc” e non eletti dai cittadini. Consideriamo che il PD sta portando avanti una riforma in antitesi col programma elettorale col quale si era presentato alle elezioni politiche, il leader è cambiato ed ha una linea antitetica a quella del segretario precedente e sta governando senza essere stato eletto!! La corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il “porcellum”, che è la legge con la quale è stato eletto il parlamento in carica, e questo parlamento democraticamente delegittimato sta facendo le riforme del titolo I della Costituzione Italiana (cioè quello fondamentale dei diritti) introducendo una pericolosa svolta autoritaria, centralista e antidemocratica.

Un pensierino va rivolto alla cosiddetta minoranza del PD che, nonostante tutto, continua ad appoggiare questo marciume istituzionale, sostiene queste riforme che sono contrarie agli ideali che hanno sempre predicato, contrarie al mandato che hanno ricevuto dai propri elettori, ma nonostante questo continuano imperterriti a portare avanti quello che hanno combattuto fino a ieri… Come si può chiamare questo? Disonestà, amoralità, immoralità o semplicemente criminalità politica? Altro pensierino va alla finta opposizione del Centro Destra, che finge di essere contraria, ma continua a fornire stampelle al governo claudicante, i gruppi di Alfano e Verzini ne sono la palese dimostrazione, la verità è che sono tuti d’accordo. La Russa e Meloni (leader di destra) gongolano segretamente al pensiero che questa riforma vada in porto, ma, per capire perché, andiamo a vedere cosa prevede questa riforma.

Al Senato vengono tolti quasi tutti i poteri e tutto il potere passa alla camera dei deputati, i senatori non sono più eletti direttamente dai cittadini, ma vengono scelti tra i presidenti, consiglieri regionali e sindaci. In pratica il Senato delle autonomie oltre a perdere quasi tutto il potere è formato da componenti part-time questo per assicurarsi scarsa partecipazione e che i rappresentati di piccoli partiti (come quelli indipendentisti per esempio) non riescano ad avere rappresentanti in quella istituzione, in definitiva il territorio si ritrova con scarsa rappresentanza e per di più praticamente priva di poteri!

Ma non è questo il pericolo più grosso, il pericolo più grosso deriva dalla composizione della Camera dei Deputati che ha potere di decidere praticamente su tutto. L’attuale sistema elettorale prevede che il partito che vince abbia la maggioranza assoluta dei seggi e visto che i capi lista sono bloccati, la maggior parte degli eletti sarà stata nominata dal segretario di partito che diventerà il presidente del consiglio. In pratica ci ritroveremo una Camera in massima parte di nominati dal presidente del consiglio che avrà potere di fare tutte le leggi che vuole, le opposizioni oltre che protestare (fino a quando sarà permesso) non rimarrà altro da fare. Ovviamente i deputati per sperare di essere ricandidati dovranno stare ben attenti a dire sempre si, altrimenti non saranno più ripresentati, anche perché non potranno più contare sul vitalizio che è stato abolito. Questa legge presenta delle preoccupanti analogie con la legge “Acerbo” del 1924 che permise al partito fascista di impossessarsi del potere. È vero che è previsto un doppio turno nel caso nessun partito raggiunga il 40% dei voti, però, vista la frammentazione che ci sarà, c’è la concreta possibilità che un partito con un percentuale che va dal 20 al 30 % (o anche meno) possa prendere il potere assoluto con tutti i pericoli per la democrazia che ne derivano.

Ma il male non finisce qui! Come ho detto all’inizio, l’Italia, dal 2001, è uno stato federale che mette sullo stesso piano Stato e Regioni, ma questa parte della Costituzione non è mai stata applicata trovando le scuse più disparate. Ebbene in questa nuova riforma (art.114 e seguenti), si toglie gran parte del potere (mai dato) alle regioni, inserendo anche norme (art. 117 comma 26) che consentono allo stato di riprendersi ogni competenza in ogni momento.

Capite la gravità della cosa, da una parte si crea una Camera dei Deputati alle dirette dipendenze del Segretario di Partito/Presidente del Consiglio e dall’altra si accentra tutto il potere su di essa togliendolo a Senato e Regioni.

E chi meglio della ministra Boschi coi suoi languidi e ingenui occhioni azzurri, con la sua aria da innocente maestrina elementare è più adatta a presentare e far passare questa pericolosa e diabolica riforma che nasconde mille insidie e pericoli per la tenuta democratica? Anche questa non è una scelta fatta a caso, ma fa parte del piano perverso per rovesciare quel poca che resta del sistema democratico italiano.

Tutto questo, con la scusa di rendere efficiente lo stato, sembra invece, studiato apposta per reprimere le richieste di libertà e le spinte indipendentiste del Popolo Veneto (e non solo). Cercando di risolvere il problema con una svolta autoritaria e antidemocratica! Questi cambiamenti invece, non faranno altro che aumentare in modo esponenziale gli indipendentisti, infatti il giorno dopo l’approvazione di queste riforme reazionarie, dittatoriali e centraliste solo gli allocchi e i babbei potranno rimanere autonomisti o federalisti, tutti gli altri capirebbero immediatamente che l’unica via di salvezza è l’indipendenza.

Adesso andiamo a ipotizzare cosa succederà con questa riforma. Per prima cosa bisogna specificare che probabilmente nessuno dei suoi due fautori (Renzi e Berlusconi) sarà vincitore, vuoi perché uno ha già fatto il suo tempo e l’altro si è mangiato il consenso con una politica migratoria assassina e riforme impopolari, ma i più probabili attori del ballottaggio, nella situazione attuale, potrebbero essere Grillo e Salvini, sempre che non salti fuori all’ultimo momento un super populista stile “Le Pen” che faccia l’asso piglia tutto. La verità è che, con questo sistema, nonostante il controllo dei mezzi d’informazione, è ben difficile prevedere chi vincerà, non azzeccano nemmeno i sondaggi figuriamoci se riescono a condizionare gli elettori a tal punto da determinare chi trionferà.

Cosa farà questo nuovo dittatore (non vedo in che altro modo chiamarlo) nei suoi primi 100 giorni di governo? Immagino che come prima cosa farà la riforma del sistema radiotelevisivo e spazzolerà via Mediaset a Berlusconi… dite di no? Pensate che il controllo della RAI è appena passato dal Parlamento al Governo… e poi ci hanno già detto che le TV locali sono troppe e fanno fatica a raccogliere la pubblicità e “per questo” bisognerà ridurle! Invece io penso che questi siano i primi passi per prendere il controllo assoluto dell’informazione televisiva. Poi metteranno il bavaglio anche a internet.

La seconda cosa che faranno? Spero di sbagliami, ma sarà la riforma della giustizia, ma non quella che tutti aspettano per renderla veloce e giusta, quella sarà la scusa, invece ci ritroveremo con la magistratura inquirente assoggettata direttamente al governo e quella giudicante in modo indiretto, così l’iter sarò concluso potere esecutivo, legislativo, giudiziario e mediatico sotto il controllo di una persona…

Poi cosa verrà? Leggi razziali? Tribunali speciali? Mi pare che siamo già passati da questo percorso, ma, a quanto pare, la storia non ha insegnato nulla. Questo non è pessimismo… purtroppo è guardare in faccia la realtà, una riforma del genere non può portare ad altro, se non succederà subito, sarà subito dopo. Ben diverso sarebbe stato se avessero devoluto tutte le materie concorrenti alle regioni e lasciato solo “poche” materie allo stato centrale, ben diverso se avessero fatto un Senato delle Autonomie autorevole e non uno senza poteri, ben diverso se avessero attuato il principio costituzionale dell’autonomia finanziaria, ma si è preferito invece una riforma reazionaria e autoritaria pericolosa per la democrazia, anche se presentata col bel sorriso della ministra Boschi.

Francesco Falezza

3809 Last modified on Domenica, 11 Ottobre 2015 20:18
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