Chi e cosa c’è dietro?
Come previsto nei miei precedenti interventi, il fenomeno migratorio dall’Africa verso l’Europa continua ad aumentare, questa volta, però, anche per non essere ripetitivo, volevo fare un po’ di “dietrologia” sulle vere cause che lo determinano.
Spero che oramai non ci sia quasi più nessuno così ingenuo da credere alle panzane che radio e Tv raccontano sull’immigrazione e spero che non ci sia più nessuno tanto sprovveduto da pensare che il fenomeno migratorio a cui stiamo assistendo sia spontaneo e diretta conseguenza di conflitti.
I conflitti in Africa e in Asia ci sono sempre stati, sia in tempi recenti che lontani, ma non abbiamo mai assistito a un simile fenomeno, i campi profughi (allora si chiamavano sfollati) venivano allestiti in zone sicure il più vicino possibile alla zone di guerra e appena cessato il conflitto tutti tornavano nelle proprie case per ricostruire e ricominciare a vivere.
Adesso ci raccontano che questo non succede più, ci vogliono far credere che chi ha avuto distrutta la casa o si trova in una situazione di pericolo pensa: “Adesso attraverso il deserto e il mare par andare in Europa”, ma vi pare possibile? Ci fanno sentire anche le interviste di quei rari profughi in mezzo ai tanti clandestini per darcela da bere. Pensate che sia realistico che valanghe di persone partano per attraversare deserti, monti e mari se dietro non ci fosse una potentissima organizzazione? È evidente che no! Ripeto evidente che dietro questo flusso c’è che qualcuno che lo organizza. Se è evidente che questo fenomeno migratorio non è spontaneo e che c’è qualcuno che lo promuove e lo predispone, cercheremo di capire chi è e perché lo fa.
Anche perché questo soggetto gode di grandi appoggi presso i governanti europei, fateci caso, non si investe per rendere umane le condizioni di vita nei campi profughi, non si fa nulla per evitare e sedare i conflitti (anzi abbiamo continue notizie di infiltrati occidentali che vanno a fomentarli) e non si fa nulla per limitare lo sfruttamento dei loro territori, non solo, ma si va a prelevare i migranti a poche miglia dalla costa africana per portarli in albergo, senza nessuna efficace distinzione tra profughi e clandestini. Tutto questo è una evidente promozione e aiuto a chi organizza e promuove questi flussi migratori.
La propaganda di regime sostiene che quanto appena espresso è disinformazione, ma, fateci caso, non dice mai perché! Ovviamente perché non può dirlo, quanto appena scritto non è altro quello che sta accadendo.
Non vi siete mai chiesti perché, una volta salvati, non vengono portati nel posto più vicino, ma sempre in Europa a centinaia e migliaia di chilometri di distanza? Come mai fanno accordi di ogni tipo con Tunisia, Libia e Egitto, ma di riportare a terra i naufraghi e i migranti non se ne parla? Ovviamente perché se i salvati dai naufragi venissero riportati dove sono partiti, non partirebbe più nessuno, o no?
Ci raccontano che questo è disumano, mentre indurre tanta gente a rischiare la vita e morire in mare questo sarebbe umano? Paesi come la Svizzera e l’Australia sono disumani visto che applicano queste semplici regole? No, sono paesi civili!
Poi, quali prospettive offriamo a queste persone che in massima parte sono attirate qui dal benessere europeo? Il primo pensiero di un governante dovrebbe essere la preoccupazione di dare un futuro e una collocazione a queste persone, non è possibile far venire una marea di genti senza avere la minima idea di cosa faranno. Sappiamo che hanno culture troppo diverse dalle nostre, hanno una concezione della religione, della società e della donna molto arcaiche, ciò rende difficilissima, se non impossibile, una concreta integrazione sia per loro, che per le generazioni future e sappiamo che la mancata integrazione porta a disadattamento e frustrazione che generano violenza, come ne abbiamo avuto ampia dimostrazione da quanto successo in Francia.
Non solo, ma cosa gli facciamo fare? Che lavoro? Ci troviamo di fronte a tre fenomeni 1) la crisi economica aggravata dal debito pubblico, 2) l’informatizzazione e l’automazione agricola e industriale, 3) la delocalizzazione che fa sì che molte fabbriche portino la produzione all’estero. Visto che tutto questo sta portando a una drastica riduzione dei posti di lavoro, come potranno trovare una seria collocazione tutte queste persone?
In pratica queste persone vengono trapiantate in un ambiente culturale in cui non si adatteranno mai e che, per la maggior parte, non le offrirà nemmeno quella tranquillità e quel benessere economico che cercano: tutto questo, che ci viene fatto passare per aiuto e solidarietà, genererà solo incredibili problemi sociali e un modo di infelicità.
Io mi chiedo… ma chi può essere che provoca, organizza e promuove tutto questo? Non è semplice capirlo, proveremo a fare alcune ipotesi.
Tra le motivazioni che ci potrebbero essere c’è quella di voler creare un eccesso di manodopera disposta a tutto per abbassare il costo del lavoro e ridurre ancora di più i diritti dei lavoratori, in parole povere questi sarebbero i nuovi schiavi del terzo millennio! Probabilmente il ragionamento di chi organizza questa deportazione di massa si basa sul fatto di avere più manodopera a basso prezzo così da ottenere più produzione a basso costo. Ovviamente un simile ragionamento non sta in piedi perché se abbasso gli stipendi dei lavoratori chi poi comprerà quello che produco? A quanto pare i grandi economisti che governano il mondo non sono capaci di fare un ragionamento tanto semplice e ovvio.
È altrettanto ovvio che le masse povere sono più facili da condizionare e controllare che non quelle benestanti, che si voglia impoverire e destabilizzare l’Europa per poterla condizionare e controllare meglio?
Pensate come gira al contrario il mondo, invece di esportare il benessere e lo sviluppo europeo, si importa miseria! Invece di esportare il modello europeo di libertà, di tutela del lavoro e di sviluppo sostenibile si importa sfruttamento e speculazione.
La diretta conseguenza di tutto questo sarà un ulteriore aggravamento della crisi e una ulteriore riduzione dei servizi e degli aiuti sociali.
Ovviamente tutto sta in piedi basandosi sul buonismo e l’ingenuità della gente che recepisce le notizie senza analizzarle, approfondirle e soprattutto verificarle!!
La soluzione? Basta Europa degli stati, delle banche e delle multinazionali, ma dei popoli e delle nazioni e poi esportiamo questo modello a tutto il mondo!!
È più facile a dirsi che a farsi, ma cominciamo dal nostro piccolo: indipendenza e libertà del popolo veneto subito!!
Francesco Falezza