Nelle democrazie il potere più forte non è il legislativo, l’esecutivo o quello giudiziario, ma l’informazione, perché attraverso l’informazione, opportunamente indirizzata, si riescono a controllare e indirizzare le masse dei cittadini, e, se ci fate caso, l’informazione è sottratta al controllo democratico.
Chi comanda nelle (pseudo) democrazie? Chi controlla l’informazione! Possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che senza una informazione corretta, libera e indipendente non ci si trova in un sistema democratico e libero. Infatti il nostro cervello funziona come un elaboratore elettronico e per fornire ragionamenti e risposte corrette ha bisogno che i dati inseriti siano giusti, se inseriamo dati errati o distorti il risultato sarà sbagliato e/o alterato. Se io conosco come funziona l’elaboratore o nel caso di un essere umano, conosco come funziona il ragionamento, so bene quali dati inserire per ottenere la risposta desiderata. Questo è quello che succede nelle pseudo democrazie (come la nostra): attraverso un’informazione a senso unico vengono fornite notizie più o meno pilotate per indurre e provocare la reazione desiderata nella maggior parte della gente, non serve convincere e/o condizionare tutti, ma è sufficiente la maggioranza, perché, in democrazia, è la maggioranza che comanda, anzi tollerare delle piccole opposizioni fa bene al sistema perché serve a convincere le masse che ci troviamo in un sistema libero e non in un regime.
Altra cosa di cui si deve occupare l’informazione di regime è quella di evitare il pensiero critico, cioè il ragionamento individuale libero! Per questo, fateci caso, tendono a nascondere o ad offuscare il fatto accaduto e vengono fornite opinioni preconfezionate nelle quali ci si deve riconoscere. Per esempio se si tratta di spiegare e parlare di una determinata legge in approvazione nel parlamento, non ti fanno vedere il testo e te lo spiegano, (così ti faresti una tua idea), ma ti fanno sentire l’opinione di tizio, caio e sempronio così non potrai fare nessun ragionamento, non esprimerai nessuna idea, ma potrai solo conformarti alle idee espresse da tizio, caio o sempronio, che ovviamente saranno tutte funzionali al sistema.
Altro problema che deve affrontare l’informazione di regime sono le menti e i pensatori liberi, perché questi pongono domande, sollevano dubbi, verificano se le notizie sono vere, si informano, controllano i dati dalle fonti e questo può minare la credibilità dell’informazione mainstream, non solo, ma con questi non ci si può nemmeno confrontare e/o discutere, per due grossi motivi, primo perché spesso hanno ragione e da un dibattito aperto questo salterebbe fuori e, secondo, ma non meno importante, il dibattito “fuori dallo schema” prestabilito stimola il ragionamento e lo sviluppo di un pensiero libero e indipendente nello spettatore, cosa che non può essere assolutamente tollerata. Allora entra in gioco la “demonizzazione” dell’oppositore al pensiero unico imposto, qualsiasi contestazione, ma anche qualsiasi semplice dubbio viene catalogato come assurdo, improponibile, irragionevole e insensato. Facciamo qualche esempio: se uno solleva qualche dubbio sull’efficacia e sicurezza di un “certo vaccino”, anche se scienziato di fama, diventa subito un “NO-VAX”, se uno è pacifista e contrario all’invio di armi diventa subito un “PUTINIANO”, se uno mette in dubbio la correttezza di qualche provvedimento governativo e/o ha qualche sospetto di corruzione su qualche acquisto anomalo allora diventa subito “COMPLOTTISTA”, se infine uno mette in dubbio le notizie e i dogmi dispensati dall’informazione di regime ecco che diventa subito tutte e tre le cose insieme e anche TERRAPIATTISTA!!
Ma se invece di accettare passivamente le opinioni che ci (tele)trasmettono cominciamo a ragionarci un po’ su capiamo all’istante della propaganda e delle assurdità che ci dicono, tipo: l’invio di armi è pace, accendere il condizionatore è guerra, un bar code obbligatorio per poter muoversi è libertà! Meglio spegnere la TV e accendere il cervello!
Francesco Falezza
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Ogni regime ha bisogno di auto legittimarsi ed auto incensarsi per esercitare il proprio potere e la propria forza, specialmente quando non ce l’ha. Ci hanno raccontato spesso delle varie storie che le dittature comuniste e nazi/fasciste hanno inventato nel passato per avere e mantenere il potere, noi, dall’alto del nostro sapere pensiamo e ci chiediamo: “Ma come hanno potuto credere le genti a simili fandonie?”
Allora, veniamo a noi, al cosiddetto periodo storico chiamato “Risorgimento”, un nome che quasi richiama a un Rinascimento Bis, ma è stato proprio una rinascita o addirittura una risurrezione? Ce la raccontano giusta o è solo propaganda? Le cose sono andate come ce le raccontano e come studiamo sui libri di storia? Per capire dobbiamo attenerci ai fatti, lasciar perdere retorica e propaganda di regime! I fatti e la situazione reale in cui si è trovata la popolazione ci possono far capire cosa è stato per il popolo Veneto e per i nostri avi quel periodo.
Situazione politica: Il popolo Veneto prima del risorgimento era organizzato in una repubblica e godeva di una situazione economica di benessere, poi, dopo la conquista, la devastazione e la sanguinosa repressione di Napoleone delle insurrezioni con le relative razzie di ricchezze e opere d’arte, si ritrovò sotto un impero prima e un monarchia dopo. Da repubblica avanzata e illuminata d’Europa, dove trovavano rifugio scienziati e artisti perseguitati altrove, siamo regrediti a sudditi di imperatore e re, con una illusione di democrazia che non si è ancora realizzata compiutamente nei nostri giorni.
Guerre: Le cosiddette guerre d’indipendenza, non sono state altro che dei tentativi di conquista del lombardo veneto! In quel periodo i giovani veneti facevano il servizio di leva nell’esercito e nella marina austriaca, combatterono valorosamente sconfiggendo le truppe italiane a Lissa e a Custoza. I prigionieri veneti, alla fine delle ostilità, non furono liberati, ma lasciati morire di stenti nelle carceri piemontesi, colpevoli di aver fatto il loro dovere.
Situazione economica: La principale risorsa economica della repubblica Veneta era il commercio, con al perdita dell’indipendenza e la sottomissione all’impero d’Austria prima e al Regno d’Italia poi, perse ambasciatori e rappresentanti all’estero e così la possibilità di commerciare in sicurezza. A questo segui la famosa tassa sul macinato istituita per ripagare i debiti delle guerre italiane, e questo impoverì e affamò ancora di più la popolazione veneta.
Emigrazione: La crisi economica scatenata dall’invasione italiana e la mancanza di speranza di risolvere la questione a breve, determinò una forte emigrazione verso l’estero, in particolare le Americhe. In più ondate circa la metà della popolazione veneta abbandonò la propria terra.
Come possiamo ben vedere il cosiddetto risorgimento non comportò alcuna rinascita, ma fu un disastro su tutti i fronti. Ci portò guerre, distruzione economica, miseria, fame e problemi sociali che portarono molta gente ad abbandonare la nostra terra. Invece la propaganda di regime ce lo fa vedere come un periodo di grandi conquiste sociali e democratiche, quando invece abbiamo visto benissimo cos’è stato per noi veramente!
Pertanto chiamiamolo col suo vero nome: DECADIMENTO!
Francesco Falezza
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Si potrebbe dire: c’era una volta la destra e la sinistra. C’era una destra teoricamente più orientata al liberismo e una sinistra orientata al socialismo e comunismo. Una destra che rappresentava il ceto medio benestante e una sinistra che rappresentava la classe operaia e i ceti sociali più deboli. Almeno sulla carta era così, ma adesso cosa sono diventate queste due identità? Andiamo a vedere e analizzare la realtà odierna:
La sinistra italiana negli ultimi anni si è resa responsabile di una drastica riduzione dei diritti dei lavoratori, ha notevolmente innalzato l’età pensionabile e ridotto drasticamente l’assegno pensionistico, si è resa corresponsabile di enormi tagli ai servizi sociali e sanitari, ha alimentato e favorito una massiccia immigrazione incontrollata con la conseguenza di un aggravio della spesa sociale e successiva riduzione dei servizi a discapito delle classi e persone più disagiate. Non solo, in conseguenza a questo, ha creato e sta creando una notevole quantità di forza lavoro che, non trovando sbocchi, sarà costretta ad accettare condizioni di lavoro sotto pagate e vessatorie e facile preda dello sfruttamento, dell’illegalità e della criminalità. Non ha fatto nulla per eliminare la corruzione e lo spreco di denaro pubblico, niente per far funzionare la giustizia e la libera informazione. Possiamo affermare, senza paura di sbagliare, che un dittatore schiavista, non avrebbe saputo fare di peggio.
Spostiamoci un po’ verso destra e andiamo a vedere i grillini cos’hanno combinato: qua siamo al paradosso, cioè hanno fatto esattamente e puntualmente il contrario di quanto hanno sempre predicato. Da NOTAV a TAV, da NOVAX a VAX, da NOEURO a EURO, da no clandestinità a porti aperti, da no indagati a no condannati a... valutiamo la situazione, da due mandati a forse qualcuno in più, per non parlare delle promesse su giustizia, lavoro, sicurezza, economia e chi più ne ha più ne metta. Tutto questo condito da una buona dose di pressapochismo, qualunquismo, inesperienza e incapacità.
Continuiamo col nostro percorso e una menzione speciale la merita la Lega ex Indipendenza della Padania e diventata ora la Lega di sottomissione all’italiana repubblica, un’inversione di rotta di 180°, ciò che era male adesso è bene e quello che era bene adesso è male. L’indipendenza non è stata retrocessa a federalismo, ma regredita a illusione di autonomia che… si farà forse e quando si potrà.
Certo tutte queste sono scelte politiche legittime anche se contrarie alla storia, ai programmi e ai principi dei partiti che le hanno portate avanti fino a ieri, ma quello che mi stupisce di più è la reazione dell’elettorato: mi sarei aspettato dei risultati da prefisso telefonico per questi movimenti, va bene, aggiungiamoci pure tutti i parassiti che vivono alle spalle del potere, ma sicuramente non arriviamo ai numeri che ci dicono i sondaggi. Addirittura la Lega non solo non ha perso il vecchio elettorato, ma ne ha acquisito di nuovo, pensate che conosco diversi indipendentisti Veneti che la votano e lo dichiarano apertamente! Mi viene da pensare: “Ma la gente è consapevole di cosa vota?”
Continuando con il paradosso della politica italiana a destra troviamo una maggior tutela delle classi più disagiate e dei diritti di lavoratori e imprese, ovviamente adesso, ma siccome li abbiamo già visti al potere, sappiamo che si tratta solo del solito teatrino della politica di opposizione, ma se e quando andranno al governo saranno ben allineati e coperti in coerenza coi provvedimenti presi finora dai governanti italiani.
Altro paradosso della politica italiana è la tutela delle diversità, in Europa e nel mondo è la sinistra la paladina della tutela e rispetto delle diversità, siano esse di ordine sessuale, etnico o culturale! Ma per quella italiana le diversità degne di rispetto sono solo quelle straniere non di certo quelle italiche. Se i Tibetani, i Curdi, i Ceceni, i popoli Africani ecc. ecc. reclamano la loro libertà sono vittime che vanno aiutate, se lo fanno i Veneti, i Sardi o i Siciliani sono egoisti che vanno repressi e, se possibile, anche incarcerati! In Europa gli indipendentisti, come quelli Catalani, Baschi, Scozzesi ecc. ecc. sono principalmente orientati a sinistra, proprio per la tutela delle diversità, invece la sinistra italiana è pure nazionalista e quando il socialismo incontra il nazionalismo non da origine a delle belle cose, la storia dovrebbe avercelo insegnato. Colgo l’occasione per un accenno all’Europa che critica tanto Russia, Egitto, Cina e Turchia per la repressione di popoli e oppositori politici, mentre tollera, anzi approva, il processo e la carcerazione per motivazioni politiche di indipendentisti catalani e veneti! A destra, al contrario, continuando nel capovolgimento politico italiano, dicono di volere l’autonomia e rispettare le diversità dei popoli che abitano la penisola italica, ma, sarò sincero, io non ci credo perché finora l’hanno dimostrato solo a parole.
Concludendo le diciture destra e sinistra non hanno più senso, non indicano più niente, sono solo categorie che appartengono al passato prive di significato col solo scopo di abbindolare elettori legati affettivamente all’una o all’altra parte; infatti adesso sono quasi tutti nell’ammucchiata di governo, una volta si chiamava inciucio, se vi domandate perché, io vi dico che penso che sia solo per spartirsi il “Recovery Found”, della serie “Franza o Spagna purché se magna!”
Unica salvezza? Libertà per il popolo Veneto!
Francesco Falezza
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Tra le tante chiusure quella più lunga e duratura è stata e permane ancora quella delle attività motorie: palestre e piscine chiuse, attività sportive sospese. Questo denota una concezione dell’attività motoria come svago e agli svaghi, in tempo di pandemia, si può rinunciare per evitare contagi. Purtroppo non è così; infatti una corretta attività motoria è una delle cose indispensabili per rimanere in salute! Questo ci fa capire che siamo di fronte ad un’abissale ignoranza in campo medico e salutistico, poi pensate, che c’è stato un periodo in cui addirittura, per evitare contagi, è stata vietata perfino l’attività motoria in solitaria, una decisione che, oltre a non aver alcun fondamento scientifico, non avrebbe mai preso neppure un idiota (Q.I. < 20) visto che è tanto inutile quanto dannosa. Comunque non solo l’attività motoria è necessaria per mantenerci in salute, ma anche un corretto apporto di sali minerali e vitamine è indispensabile e così, anche se siamo affetti da qualche grave patologia, riusciamo a superare le influenze stagionali, Covid compreso, senza gravi conseguenze e se proprio, i sintomi fossero preoccupanti, con una cura appropriata e precoce possiamo guarire velocemente; ma tutto questo, a quanto pare, non è conosciuto dai soloni delle medicina italiana che conoscono solo chiusure più o meno assurde e costosi vaccini.
Così a causa dell’impossibilità di effettuare attività motoria e poter uscire alla sera ho dovuto ripiegare su altre attività e mi sono messo a guardare alcune serie televisive e, visto che non sopporto le telenovelas fatte di pettegolezzi e love stories, mi sono buttato sulla fantascienza, che quasi sempre, ha situazioni catastrofiche e/o apocalittiche che, se non altro, servono da consolazione visto che la nostra situazione, fortunatamente, non è ancora arrivata a questo punto. Il filo conduttore che è presente in tutte queste fiction fantascientifiche è una serie di decisioni errate prese per rimediare ad eventi disastrosi che non fanno altro che peggiorare la situazione: decisioni sbagliate, prese da persone sbagliate, nel posto e momento sbagliato, così il problema si ingigantisce e diventa ancora più grande di quello che è. Per fortuna sono fiction, però la realtà è così diversa? Purtroppo no! Le decisioni prese in campo economico, sanitario, migratorio senza regole ed ecologico ci stanno portando lentamente, ma inesorabilmente, verso una catastrofe economica, sanitaria, umanitaria ed ecologica di dimensioni epocali, e non si tratta di fiction, ma delle nostre vite.
Anche se andiamo nel nostro passato vediamo che è stato spesso così: decisioni sbagliate fatte da persone sbagliate nel momento e posto sbagliato: torniamo al 12 maggio 1797, quando il Maggior Consiglio (parlamento della Repubblica Veneta) decise, pur in mancanza del numero legale, di affidare i propri poteri alla Municipalità Provvisoria, spaventato dall’arrivo delle forze armate francesi guidate da Napoleone. Una decisone che, nonostante la dichiarazione di neutralità, comportò la fine della libertà del nostro popolo e la sottomissione a dominatori stranieri. Una decisone che si è dimostrata sbagliata per tre motivi: primo aver considerato Napoleone invincibile, secondo pensare che avrebbe rispettato gli accordi, terzo, ma non ultimo, che fosse portatore di Liberté, Egalité e Fraternité, quando invece libertà, legalità e fraternità ce le ha portate via, assieme ad una grande quantità delle nostre enormi ricchezze e delle nostre numerose opere d’arte. Ma non si è limitato a questo, ha distrutto e cercato di cancellare la nostra storia, i nostri usi e costumi, la nostra cultura e i nostri simboli, in parole povere ha cercato di annientarci come popolo, cosa poi continuata dai dominatori che gli sono succeduti nel tempo, cioè Austria e Italia. In pratica Napoleone per il popolo Veneto è stato come Hitler per gli Ebrei, la differenza è che, mentre il piano di Hitler non è riuscito, a quello di Napoleone manca poco al suo compimento. A quel tempo la reazione del popolo Veneto fu feroce, ma fu repressa nel sangue, adesso l’ignoranza storica e culturale in cui è tenuto il popolo Veneto sta completando il lavoro.
A dir la verità, da circa trent’anni stiamo lottando per cercare di rimediare a questi errori, ma purtroppo gli errori continuano a ripetersi anche adesso, così, dopo tutto questo tempo, siamo ancora al punto di partenza. Nonostante l’impegno e la dedizione di molti, la serie di errori non si è fermata, così l’indipendentismo veneto sembra fermo al palo. Einstein diceva che è da pazzi continuare a fare le stesse cose e aspettarsi risultati diversi: questo dovrebbe spronarci a percorrere nuove strade e a smetterla di continuare a fare sempre gli stessi errori.
Purtroppo nessuno ha la sfera magica per capire quale sia la strada giusta da percorrere e non abbiamo nemmeno un Mosè che ci possa liberare dalla schiavitù, però abbiamo l’intelligenza e, unendo le forze, è probabile che riusciamo ad ottenere grandi risultati. È inutile rimanere divisi in tanti movimenti più o meno piccoli che dicono le stesse cose, serve unità!
Francesco Falezza
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Molto si è parlato del caso Palamara, definito come pecora nera della magistratura, perché come presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati e membro del Consiglio Superiore della Magistratura avrebbe tramato con dei parlamentari politici e altri magistrati per condizionare nomine, incarichi e promozioni dei magistrati.
La cosa ha fatto abbastanza scalpore, ma non tutto quel can can che mi sarei aspettato; infatti siamo di fronte ad azioni che minano e compromettono l’indipendenza della magistratura come previsto dell’art. 104 comma 1 della Costituzione Italiana: “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.” A mio parere un atto del genere può benissimo essere considerato eversione dell’ordine costituito, quale azione è più eversiva di togliere l’indipendenza alla magistratura? È vero, non è stata usata violenza, ma condizionare e/o deviare la magistratura non è violenza? Le sentenze e le inchieste, se fatte per finalità politiche, non sono violenza? Non è minare l’ordine democratico? Al tempo del fascismo la magistratura era fortemente condizionata dalla politica, stiamo tornando a quel periodo?
Quello che è più grave è che ci è stato detto che non si tratta di un pecora nera, ma di un vero e proprio “sistema” e fino ad ora per scardinare o porre fine a questo sistema non è stato fatto nulla! È chiaro che continuerà ad essere così, magari in maniera più accorta, fino a che non verranno messe in atto quelle riforme che metteranno fine a queste macchinazioni per condizionare la magistratura.
Adesso siamo sicuri che gli attori (magistrati e politici) che hanno messo in piedi questo sistema di condizionamento della magistratura faranno o consentiranno quelle riforme per porre fine a questo impianto? Io penso di no, tra pandemia, vaccini, paure e insabbiamenti chi ci penserà più?
Eppure una giustizia veloce, giusta e garantista è una elemento chiave del sistema democratico, e noi non ce l’abbiamo e non c’è speranza di vederla a breve.
Anche l’informazione è un elemento chiave del sistema democratico, solo che l’italia è al 41° posto per libertà di informazione dietro Burkina Faso e Botswana, a questo aggiungiamo le liste bloccate senza primarie obbligatorie e pubbliche, per l’elezione del parlamento, e la frittata è fatta. Questo comporta che i deputati e senatori non sono altro che dei nominati dalle segreterie dei partiti, e che devono stare agli ordini se vogliono conservare il posto! Forse si possono chiamare burattini? E i segretari di partito sono persone libere o al sodo di qualche lobby?
Riassumiamo la giustizia è lentissima e condizionata (assistiamo continuamente a sentenze “politiche e/o creative) pertanto non c’è , l’informazione non è molto libera e obiettiva, le elezioni sono delle farse in cui le segreterie di partito nominano i parlamentari che ci rappresenteranno. Allora visto che giustizia, informazione ed elezioni popolari sono il fondamento e le condizioni necessarie perché ci sia la democrazia, significa che in Italia la democrazia non c’è!
Care signore ed egregi signori liberiamoci quanto prima da questo schifo!
Francesco Falezza
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